Una funzione interessante che ogni blockchain può integrare è sicuramente quella di registrare dei certificati, cosa che presto potrebbe fornire anche EOS.
E’ stata infatti proposta un’integrazione per portare i certificati X.509, che è lo standard proposto dall’Unione internazionale delle telecomunicazioni, sulla blockchain di EOS.
“Questo documento propone di utilizzare i certificati PKI esistenti come identità sulla blockchain di EOSIO, al fine di eliminare la gestione delle chiavi private da parte dell’utente”, spiega infatti nel documento della proposta.
Lo scopo sarebbe quello di rendere possibile immagazzinare delle informazioni sulla blockchain sviluppata da Block.one, tra cui proprio i certificati univoci che attesterebbero l’autorevolezza del dato generato.
Questo sistema potrebbe addirittura soppiantare il tradizionale KYC (Know Your Customer) perché tramite esso si potrebbero registrare le proprie informazioni private e permettere di leggere solo a specifiche dApp (applicazione decentralizzata) autorizzate che necessitano della verifica dell’identità degli utenti.
“Si apre una funzionalità totalmente nuova e inesplorata nell’utilizzo dei certificati emessi dal governo per l’identità sulla blockchain. Questi sarebbero in grado di sostituire completamente il costoso processo KYC. Tale utilizzo richiede uno studio approfondito di progettazione, tenendo conto delle implicazioni legali e della privacy”, si spiega infatti nella proposta.
Chi propone questi certificati su EOS?
Il progetto è stato promosso da cc32d9, ovvero dal Block Producer conosciuto come EOS Amsterdam, che ha già tenuto un corso avanzato su EOS e su altre blockchain presso l’Università di Ginevra, come fu annunciato lo scorso novembre 2019.
Sicuramente rappresenta un’iniziativa interessante, anche se serve l’appoggio di diversi elementi per poter creare qualcosa di questo genere e poi implementarla con successo, ma le applicazioni per questo tipo di sistema sono praticamente infinite.Di recente un progetto simile, ma in quel caso relativo solo al timestamp, è stato anche lanciato sulla blockchain di Zilliqa grazie a ZILHive Grant e al contributo di Hybridverse.
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