Il tema Fintech è ormai da tempo uscito dalla nicchia, per diventare un fenomeno che impatta concretamente sulla vita privata e lavorativa delle persone. Come sempre, è bene capire di che cosa stiamo parlando: in assenza di una definizione della parola “Fintech” globalmente riconosciuta, l’Osservatorio Fintech & Insurtech del Politecnico di Milano considera come Fintech tutte le innovazioni digitali in ambito finanziario, a prescindere da quale sia l’attore che sviluppa ed eroga il prodotto o servizio. In questi termini, il fenomeno Fintech ha investito anche l’Italia, un Paese che pure è sempre stato storicamente ancorato a importanti pilastri come il risparmio delle famiglie, il credito bancario e le piccole e medie imprese. Secondo un’indagine dell’Osservatorio Fintech & Insurtech il 33% degli utenti italiani tra i 18 e i 74 anni ha utilizzato almeno un servizio Fintech o Insurtech, con una soddisfazione media elevata. Il digitale sta iniziando dunque a modificare le abitudini dei consumatori e delle imprese italiane, influenzando le loro scelte anche in ambito finanziario e assicurativo. In particolare, la totale disintermediazione del mondo bancario favorita dalle nuove tecnologie fintech, sta rendendo possibile il fenomeno dell’Open banking. Si tratta di un particolare modello in cui le banche rendono disponibili delle API tramite cui si accede alle informazioni sui conti dei clienti della banca. In questo modo diventa possibile, per tutta una serie di operatori estranei al mondo bancario, offrire una serie di servizi fondati sulle moderne tecnologie fintech e digitali: parliamo di pagamenti online più semplici, gestione di conti separati su un unico cruscotto, gestione dei finanziamenti più puntuale e così via. Più precisamente tali servizi possono essere distinti in due diverse macro categorie:
- Servizi che esistevano già prima del fintech, come ad esempio la gestione dei pagamenti in valuta straniera, che ora possono essere forniti in maniera migliore e a costi più basse
- Sevizi che prima non esistevano a causa dell’assenza della tecnologia necessaria
I servizi e le soluzioni di DocFinance
In questo mondo in rapido e dinamico cambiamento si inserisce l’azione di DocFinance, una software house impegnata nella realizzazione di software per le aziende, in particolare rivolti al mondo della finanza d’impresa. Due, in particolare, sono prodotti di punta del gruppo: il primo, da cui prende il nome l’azienda stessa, è DocFinance, un software per la gestione della tesoreria aziendale a tutto tondo. Il secondo è DocCredit, che si occupa della gestione del rischio di credito commerciale. In entrambi i casi si tratta di soluzioni che stanno esattamente a metà strada tra il sistema gestionale vero e proprio e il mondo bancario/finanziario e che possono senz’altro essere considerate Fintech, dal momento che permettono di alle imprese di beneficiare di una vera e propria piattaforma digitale dedicata alla finanza. Che consente di avere a portata di click tutte le informazioni provenienti sia dal mondo gestionale/contabile che da quello bancario, riconciliarle ed effettuare tutte le analisi che servono a comprendere il proprio stato finanziario (o quello dei clienti/partner commerciali). Agli strumenti e soluzioni di DocFinance sono collegati ulteriori servizi e strumenti offerti da startup fintech digitali, che arricchiscono ulteriormente di valore la piattaforma, che può essere vista come un vero e proprio HUB Fintech in grado di fornire ai propri clienti tutti i benefici della piena integrazione tra particolari servizi tecnologici e i suoi software di gestione della tesoreria aziendale e di gestione del credito commerciale.
Le notizia proviene per gentile concessione da Blockchain 4 Innovation