Elezioni USA, il voto su blockchain per un risultato certo

Con le elezioni degli Stati Uniti e l’attesa infinita per un risultato definitivo, è tornato alla ribalta l’opportunità di utilizzare il voto su blockchain.

In queste ore infatti gli USA attendono con il fiato sospeso l’esito degli spogli. Joe Biden sembrerebbe essere ad un passo dalla vittoria, ma Donald Trump, presidente uscente e in cerca del secondo mandato, sembra pronto a contestare il risultato. Già ieri notte, quando lo spoglio era ancora ben lontano dal fornire un risultato, aveva dichiarato:

“Ci stanno rubando il voto”.

Aveva inoltre annunciato il ricorso alla Corte Suprema. Poi ha chiesto di fermare lo spoglio in Michigan. Insomma, si temono brogli, e sull’esito del voto rischia di aprirsi lo spettro dei ricorsi. 

Come evitare tutto questo? Con la blockchain. 

Suggerisce a tal proposito il CEO di Binance Changpeng CZ Zhao di utilizzare una app per votare, basata su blockchain, che possa proteggere la privacy utilizzando un meccanismo di crittografia. 

“Così non dovremmo aspettare i risultati, o avere dubbi sulla loro validità”.

Per questo CZ propone di sviluppare subito qualcosa, farsela approvare (il passo che definisce più difficile), e portare 300 milioni di elettori ad utilizzarla con procedura KYC. E aggiunge:

“Ogni sviluppatore competente dovrebbe volerlo fare anche gratis”. 

A questa provocazione è seguita la risposta di Charles Hoskinson, CEO di IOHK. 

“Costruiamo queste cose per vivere”

Voto su blockchain, un dibattito aperto

In realtà il dibattito del voto su blockchain è aperto da tempo. Tanto che sotto al tweet di CZ ci sono almeno due suggerimenti di app concepite per rendere possibile il voto elettronico, certificato su blockchain.

Quest’anno, in vista di una difficile tornata elettorale segnata dal Coronavirus, si era ipotizzato di rendere fattibile il voto in modalità elettronica, su blockchain. Ma contro questo sistema si era schierata l’American Association for the Advancement of Science (AAAS). L’associazione aveva espresso forti dubbi soprattutto per il rischio di attacchi informatici, con conseguente possibile manipolazione del voto. Restava poi da risolvere il problema di poter garantire il completo anonimato al voto. 

Infine, non tutti hanno un cellulare o sono in grado di poterlo utilizzare per completare le procedure necessarie per poter poi esprimere il voto. 

Gli esperti raccomandavano il voto postale o il voto anticipato per evitare assembramenti ai seggi. Va detto che ciò che sta rendendo ulteriormente complicata la conta dei voti negli Stati Uniti è proprio il voto postale. 

Il brevetto di Daniel Larimer

Daniel Larimer, cofounder di EOS e block.one, aveva presentato già ad agosto il suo brevetto per il voto su blockchain. Il sistema è basato su una serie di server che registrano le identità delle persone e ne consentono poi il voto garantendo però che resti anonimo. 

Inutile dire che non è stato utilizzato, almeno non questa volta. Chissà che le polemiche post elettorali convincano i decisori che il voto elettronico non è più rimandabile.

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Questo articolo è proveniente dalla Redazione di The Cryptonomist Magazine Digitale diretto da Amelia Tommasicchio: una delle testate specializzate tra le più seguite nel mondo delle Cryptovalute e della DeFi

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