La Blockchain, ritenuta all’unanimità una delle tecnologie più innovative ed – al contempo – disruptive degli ultimi anni per gli impatti significativi che può produrre sui tradizionali paradigmi che regolano le dinamiche aziendali così come le conosciamo oggi, è una tecnologia che sfrutta a pieno le caratteristiche di una rete informatica di nodi, che consente di gestire univocamente ed in sicurezza un registro di dati e informazioni (quali, ad esempio, transazioni) in modalità totalmente condivisa e distribuita, senza la necessità di un’entità centrale di controllo e verifica.
Cogliendone l’enorme potenziale, anche grazie alla collaborazione di Singularity University che annovera la Blockchain fra le tecnologie destinate a cambiare le dinamiche del mercato nei prossimi 20-30 anni, Digital Technologies, società italiana che opera a supporto delle aziende nel processo di trasformazione digitale, decide di scommettere su questa tecnologia, indagandone le potenzialità e studiandone i benefici, sebbene – ad oggi – non sia una soluzione capillarmente diffusa nello scenario imprenditoriale italiano: questa sperimentazione tecnologica si è tradotta, poi, in una serie concreta di applicazioni reali di successo; prima fra tutte, il tracciamento delle filiere di diversi settori aziendali.
La Blockchain a supporto del Made in Italy
“Tra questi, quelli sicuramente più maturi per accogliere i benefici derivanti dall’adozione della tecnologia Blockchain a supporto dei processi di tracciamento della filiera produzione e distribuzione, con impatti sicuramente rilevanti in termini di lotta alla contraffazione e salvaguardia del made in Italy, sono per certo il settore della moda e quello del food & beverage, dove la l’aumento di consapevolezza dei consumatori e la loro crescente richiesta di accessibilità alle informazioni sui prodotti, ne determina di fatto un fertile ambito di applicazione; è proprio in questo settore, infatti, che abbiamo avuto l’opportunità di implementare soluzioni significative, basate su Blockchain di tipo privato; l’unica tipologia che, al momento, può trovare applicazione in ambito azienda. Consiste, di fatto, in un processo controllato da un’unica organizzazione che stabilisce chi può aderirvi, chi può operare transazioni al suo interno e partecipare al processo di consenso/validazione”, afferma Enrico Liverani, Key Account & Consulting Director di Digital Technologies. “In base ai risultati raggiunti, è possibile affermare che, dal punto di vista della tracciabilità, i benefici immediatamente misurabili, adottando soluzioni di questo tipo, sono sicuramente – da un lato – l’incremento della trasparenza delle varie fasi costituenti la filiera, dovuta alla garanzia di immodificabilità e di sicurezza delle informazioni insista nella tecnologia, e – dall’altro – la semplificazione della gestione dell’intero ciclo informativo, basato su una distribuzione nodale, dove ogni nodo è contribuisce l’inserimento delle informazioni di sua competenza, certificate poi dagli altri soggetti costituenti la rete nodale”.
La raccolta del dato fa la differenza
Non solo, oltre ai benefici più facilmente tangibili, quali la trasparenza e l’ottimizzazione dei processi, vi sono tutta una serie di elementi da annoverare come caratteristiche distintive di questa tecnologia: l’individuazione certa dei diversi attori – nodi appunto – “mappati” come componenti della rete; la constatazione e la registrazione delle diverse transazioni ad ogni singolo punto della catena di lavorazione e/o distribuzione del prodotto; la possibilità di apporre una marcatura digitale, pratica – questa – nota come notarizzazione, che garantisce la certezza del dato. Tutto questo, come si intuisce facilmente, comportata anche una forte tutela del consumatore finale e la sua conseguente fidelizzazione.
“Di fatto, però, accanto alle eccezionali potenzialità insite nell’adozione di soluzioni basate sulla tecnologia Blockchain, è importante sottolineare che uno dei principali elementi a garanzia del loro successo è sicuramente la modalità di gestione dell’intero processo, che deve essere disegnato e organizzato nel dettaglio” afferma Liverani. “Un altro aspetto che non deve essere sottovalutato, in base alla nostra esperienza, è quello legato alle modalità di raccolta del dato: integrare la Blockchain a soluzioni di IoT per reperire in automatico le informazioni può rappresentale, infatti, un elemento chiave per il successo del progetto in termini di efficienza”, conclude Liverani.
Le notizia proviene per gentile concessione da Blockchain 4 Innovation